Telefonia, le associazioni dei consumatori contro la banca dati sugli utenti

Prima di sottoscrivere un contratto i gestori di telefonia consultano la Sit per decidere se quel cliente è valido o no

Telefonia, le associazioni dei consumatori contro la banca dati sugli utenti

A molti consumatori sarà capitato di trovarsi a dover affrontare disservizi e irregolarità dopo aver sottoscritto un'offerta di Infostrada, Telecom o di qualsiasi altro gestore di servizi di telefonia. Se le singole associazioni dei consumatori operano per fare in modo che i diritti degli utenti siano il più possibile rispettati, in questo caso l'attacco alla nuova proposta di creare una banca dati per verificare l'affidabilità dei clienti è stata unanime.

Se una volta erano i consumatori a confrontare i piani tariffari di Vodafone Casa con quelli di Fastweb e così via, ora saranno i gestori di servizi telefonici a controllare, nel caso la banca dati venga a tutti gli effetti creata, l'affidabilità dei cliente che richiede l'attivazione di un'offerta, in modo da rifiutarsi di sottoscrivere contratti a utenti che vengono considerati cattivi pagatori.

La banca dati, detta Sit (Sistema informatico integrato), mette insieme i dati raccolti da tutti gli operatori di telefonia allo scopo appunto di evitare di legarsi a clienti che hanno il vizio di non pagare oppure, secondo le associazioni dei consumatori, che denunciano continuamente disservizi e irregolarità.

Il rifiuto allo sviluppo della Sit è stato quindi unanime da parte delle associazioni dei consumatori: «Siamo nettamente contrari all'ipotesi della costituzione di una banca dati dei cattivi pagatori dei servizi di telecomunicazione. Bisognerebbe vergognarsi anche solo a proporre una misura simile», commentano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, rispettivamente presidente di Federconsumatori e Adusbef.

«In un settore afflitto da una miriade di inefficienze e disservizi - si legge in una nota di Federconsumatori e Adusbef - non vediamo perché dovrebbero essere penalizzati ed additati come cattivi pagatori gli utenti vessati dalle pratiche scorrette, mentre le aziende continuano ad operare in maniera spregiudicata».

È la stessa nota a ricordare le tante irregolarità e disservizi che affligono gli utenti: attivazione di servizi non richiesti, offerte poco trasparenti, tempi biblici per il passaggio da un operatore ad un altro; migliaia le segnalazioni e le richieste di aiuto che, quotidianamente, le associazioni di consumatori ricevono, riuscendo anche a ottenere un discreto numero di rimborsi per gli utenti danneggiati. «Si pensi prima di tutto - sottolinea il comunicato - ad attuare una migliore e più efficiente regolazione del settore, disponendo sanzioni sempre più severe per le aziende che operano scorrettamente. È questa la vera priorità da affrontare».

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