Offerte per telefono e adsl: mai più contratti senza firma

Il consumatore vince grazie all’Antitrust, basta con le offerte telefoniche che si è obbligati ad accettate al telefono

Offerte per telefono e adsl: mai più contratti senza firma

A tanti consumatori sarà capitato di accettare offerte per telefono e adsl che sembravano vantaggiose, salvo poi trovarsi a dover pagare tutta una serie di costosi servizi non richiesti. L'Antitrust ha deciso però di intervenire su questo problema con una pacchetto di misure ad hoc che rivoluzionano in qualche modo i rapporti tra consumatori e compagnie telefoniche. Una delle tante novità riguarda proprio l'accettazione al telefono di offerte di Telecom, Infostrada o di qualunque altra compagnia telefonica; da oggi questo non sarà più possibile, infatti sarà sempre e comunque necessaria la firma su un contratto.

Questa regola non vale soltanto per le offerte di telefono e adsl ma per qualunque contratto a cui il consumatore abbia dato il suo assenso a distanza: quindi anche per tutte le offerte stipulate sul web. E non riguarda soltanto le promozioni delle compagnie telefoniche ma ogni genere di servizio venduto tramite linea telefonica o via internet. Le aziende interessate dal cambiamento sono quindi moltissime e dislocate nei settori più svariati: dalle forniture energetiche all'acquisto di biglietti aerei, alle tariffe di Fastweb, Alice adsl o Vodafone Casa per la connessione internet.

La firma potrà essere fisica o elettronica, tuttavia senza questa il contratto di acquisto non sarà valido. Questa è soltanto una delle importanti novità che riguardano i diritti dei consumatori, certamente rafforzati da queste nuove norme promulgate dall'Antitrust.

In particolare sarà il diritto di ricevere tutte le informazioni sulla totalità dei costi dell'offerta in completa trasparenza e correttezza a essere accresciuto; tipico il caso di offerte telefoniche che paiono convenienti, salvo poi costringere il consumatore a periodi di fedeltà obbligatoria, sotto pena di pesanti penali.

Chi vende servizi per telefono o sul web infatti dovrà obbligatoriamente dichiarare da subito il costo totale del prodotto, comprensivo di tutti gli extra; questo ovviamente con l'obiettivo di sanare la piaga dei costi aggiuntivi a sorpresa che spesso il consumatore si trova a pagare, soprattutto per quello che riguarda le offerte telefoniche.

Crescono anche le sanzioni per chi cerca di eludere le norme: l'autorità stessa potrà comminare multe fino a 5 milioni di euro. Anche i call center dell'assistenza, nei casi che siano a pagamento, non potranno far pagare la telefonata più di quanto costerebbe la tariffa base della linea telefonica.

Anche sul ecommerce si concentrano importanti novità, insieme allo sforzo regolativo dell'Antitrust: è un canale di vendita in forte crescita che tuttavia ancora induce nel consumatore italiano una certa diffidenza.

L'Antitrust ha sviluppato una serie di misure atte a rendere più affidabile l'acquisto di prodotti online: i beni comprati in rete, infatti, dovranno essere consegnati senza ritardi ingiustificati ed entro 30 giorni o il consumatore potrà recedere dal contratto. In più, per esercitare tale diritto di recessione verrà approntato un modulo standard universale.

Si allunga anche il tempo in cui sarà possibile cambiare idea sul prodotto acquistato a distanza: da 10 a 14 giorni. Le aziende che vendono beni virtuali inoltre dovranno esplicitare eventuali limiti di compatibilità con i dispositivi hardware e software e gli eventuali limiti di riproducibilità.

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