Diritti dei consumatori sul web, ecco la guida del Consiglio d’Europa

Con un linguaggio semplice il Consiglio d’Europa spiega ai consumatori come far valere i propri diritti sul web

Diritti dei consumatori sul web, ecco la guida del Consiglio d’Europa

Quanti saranno ormai i consumatori che utilizzano regolarmente una connessione adsl? Tantissimi sono quindi interessati a risparmiare, mettendo le connessioni adsl migliori a confronto e scegliendo gli operatori di servzi internet più vantaggiosi. Risparmiare è importante ma anche fare in modo che i propri diritti siano rispettati è fondamentale, sperando che le due cose vadano sempre a braccetto.

Se confrontare le offerte di Fastweb con quelle di Vodafone Casa, ecc. ci aiuta a risparmiare, oggi, per sapere come far valere i propri diritti in caso di violazione, esiste una vera e propria guida. Proprio per favorire i comportamenti corretti in rete da parte degli utenti, il Consiglio d'Europa ha deciso di pubblicare una guida per spiegare i diritti dei consumatori sul web.

Il Consiglio d'Europa è consapevole quindi dell'importanza della consapevolezza, da parte dell'utente, dei propri diritti e delle modalità per farli rispettare. Il linguaggio scelto è, per puntare sulla massima diffusione, semplice e accessibile a tutti. L'obiettivo è quello appunto di spiegare quali diritti ha chi naviga in rete e come eventualmente farli valere o ottenere giustizia nel caso venissero danneggiati.

I diritti dei consumatori di cui si parla sono l'accesso alla rete, la libertà d'espressione ma anche protezione della privacy e gli eventuali reati d'opinione; in più potremmo leggere come effettuare un ricorso contro eventuali violazioni dei nostri diritti di cui non si conosce la portata.

Per quello che riguarda in particolar modo il diritto di accesso alla rete, la guida chiarisce che «non si dovrebbe essere disconnessi da Internet contro la propria volontà, se non a seguito di una decisione di un tribunale» e che la sospensione del servizio dovuta a disposizioni contrattuali, per esempio con un operatore, dovrebbe essere l'ultima misura da adottare, anche nel caso di utenti fortemente morosi.

Il Consiglio d'Europa ha anche specificato che l'utente deve poter accedere alla più vasta gamma di contenuti, applicazioni e servizi, oltre ad avere il diritto di farlo anche per organizzare manifestazioni di protesta o petizioni. La questione della privacy in rete, sempre spinosa, è così trattato nella guida: «il datore di lavoro deve informare i dipendenti se ne sta sorvegliando o monitorando l'accesso e il comportamento online».

Inoltra la guida non manca di elencare rimedi concreti per fare in modo che, con consapevolezza e autonomia, l'utente possa intervenire contro la limitazione o la violazione dei suoi diritti.

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