Avere la connessione ad internet è un diritto dell’uomo? L’Unione Europea al voto

In Finlandia la connessione ad internet rientra tra i diritti dell’uomo già dal 2010: è tempo che lo si anche in Europa.

Avere la connessione ad internet è un diritto dell’uomo? L’Unione Europea al voto

Ormai siamo così abituati ad avere la connessione ad internet sempre a disposizione, sia da casa che in mobilità, che abbiamo dimenticato quanto sia recente questa tecnologia. Merito anche della vasta possibilità di scelta tra le tariffe dei diversi operatori, da Tiscali a Telecom, che permettono di unire un servizio di qualità al risparmio.

Scegliere la connessione adsl più vantaggiosa, quindi, per molti è un'operazione semplice: basta collegarsi ad un comparatore online ed effettuare un confronto delle offerte più allettanti. In realtà, però, la connessione ad internet e ancora un privilegio e sono moltissimi coloro che, in tutto il mondo, ne sono esclusi.

La connessione ad internet, tuttavia, è uno strumento fondamentale per l'accesso alla conoscenza e all'informazione e in quanto tale dovrebbe essere riconosciuta come un diritto dell'uomo. In Finlandia, per esempio, è già così: dal 2010 la banda larga è diritto del cittadino, al pari di acqua ed energia elettrica, e il Governo si è impegnato a far sì che, entro l'anno prossimo, tutte le case e gli edifici pubblici dispongano di una connessione a 100 Mb/s.

In Europa la questione si sta affrontando proprio in questi giorni: il 4 marzo Jaana Pelkonen ha presentato un rapporto per chiedere che l'accesso ad internet venga elevato a diritto dell'uomo in tutta l'Unione e il 9 aprile il Consiglio d'Europa voterà in merito.

La giurista Marina Castellaneta, docente di giurisprudenza dell'Università di Bari ha spiegato: "È da verificare se il diritto di accesso a Internet debba trovare un'autonoma regolamentazione".

"Nel rapporto, in questa direzione sono classificati gli atti sin qui adottati da organizzazioni internazionali incluso l'Onu. Al centro dell'esame anche la prassi giurisprudenziale della Corte europea dei diritti dell'uomo, che è già intervenuta in diverse occasioni sul diritto di accesso a Internet".

Il tema infatti era già stato affrontato dall'Onu nel 2012, che con una risoluzione aveva invitato "tutti gli Stati a promuovere e agevolare l'accesso a Internet e la cooperazione internazionale finalizzata allo sviluppo dei media di informazione e di comunicazione in tutti i paesi".

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