Connessione internet: obiettivo banda larga in Italia, addio

Lo spostamento dell’obiettivo connessione ad internet a banda larga allunga i confini del digital divide fino al 2015

Connessione internet: obiettivo banda larga in Italia, addio

Navigare, navigare e ancora navigare: che gli italiani fossero un popolo di esploratori già ce l'ha raccontato la storia, eppure Cristoforo Colombo - a parte qualche problema di orientamento - non doveva fare i conti con ostacoli burocratici. Oggi invece i consumatori possono scegliere offerte internet adsl convenienti, ma non in tutta Italia possono permettersi di esplorare il vasto mondo del web, a causa dei rallentamenti del governo.

Sebbene oggi si possa scegliere tra i prodotti di Vodafone casa e quelli di altri operatori di telefonia fissa e internet, infatti, molti italiani sono costretti a rimanere relegati nel loro angolo, senza usufruire delle enormi potenzialità che una connessione ad internet veloce può dare loro.

L'obiettivo della copertura a banda larga in tutta Italia doveva esser realizzato, come da monito della Commissione europea, entro dicembre 2013: un obiettivo che era presente già nel 2012 nel decreto Sviluppo Bis del governo Monti e che è stato rimandato ancora, sotto Letta, al 2014.

Da dati estratti dall'osservatorio Between si apprende che un piccolo salto in avanti si è avuto solo per la banda larga mobile, che ha spostato gli abitanti di zone non connesse da un 5% a un 4%. Ancora lontani dalla rete sono ancora l'8% dei cittadini italiani che non possono usare internet adsl sulla rete fissa. Per essere più esplicativi possibile, si parla di 1500 comuni circa.

Nonostante si diffondano notizie relative a un digital divide ancora troppo intenso per un Paese come l'Italia, il ministero dello Sviluppo economico ci racconta che il dialogo tra lo Stato e le singole Regioni continua a non funzionare e così non si erogano i fondi necessari ad aprire i bandi di gara e quindi fornire di connessione a banda larga quel fastidioso 8%.

Ecco allora che con il nuovo anno si assiste all'avvento di un altro rinvio: ce lo racconta il direttore generale di Infratel Salvatore Lombardo, che spiega come "le prime Regioni che elimineranno il digital divide saranno Lazio, Liguria e Marche, a febbraio 2015. Sono anche le prime infatti ad aver assegnato - quest'anno - le gare per fare coperture banda larga, con 15 milioni di euro di fondi pubblici europei (dalla programmazione 2007-2013)".

Arrancano poi Sicilia e Sardegna, che si fanno attendere per la firma degli accordi necessari. Bisogna poi considerare che per l'effettiva erogazione della linea ci vorrà circa un anno a partire dalla firma Stato - Regione. Tuttavia, Lombardo ci rassicura: a meno di problemi burocratici, "contiamo di ultimare la rete banda larga italiana tra giugno e settembre 2015".

Per quanto riguarda poi Emilia Romagna e Piemonte, Rossella Lehnus, responsabile del piano nazionale banda larga al Ministero, ci comunica che "hanno esaurito i fondi per queste gare e aspettano giugno 2014 per poter contare su quelli della programmazione 2014-2020".

Una rassicurazione per altre regioni come Umbria, Campania, Veneto, Toscana e Calabria, arriva dalla Lehnus, che parla di una assegnazione di bandi di gara fissata per i prossimi giorni.

Questo progetto verrà seguito dal nuovo sottosegretario con delega su telecomunicazioni e frequenze Antonello Giacomelli, che attende come noi i fondi dell'Unione europea per il periodo 2014-2020: questo miliardo e 260 milioni in arrivo nei prossimi mesi per finanziare l'implementazione di reti a banda larga e ultra larga, potrà forse cambiare le regole del gioco.

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